Marianna Avitabile, la ricerca è una vocazione
La dottoressa napoletana ha scelto di dedicarsi alla ricerca dopo un’esperienza di volontariato
È ancora molto giovane, compirà tra poco 32 anni, ma ha già un curriculum importante: Marianna Avitabile, laureata con lode in Biotecnologie Mediche, un dottorato di ricerca in Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche, al quarto anno di specializzazione in Genetica Medica, lavora presso l’Istituto di Ricerca Ceinge Biotecnologie Avanzate di Napoli, nell’equipe del Professor Mario Capasso ed è una delle nuove leve della ricerca sul Neuroblastoma.
«Attualmente – spiega la dottoressa Avitabile, co-autrice di 12 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali, e vincitrice del premio come Migliore comunicazione orale in genetica oncologica al XXI Congresso Nazionale SIGU – lavoro allo studio sulla predisposizione genetica al Neuroblastoma, identificando e caratterizzando le alterazioni genetiche nel Neuroblastoma per migliorarne diagnosi e trattamento. Il Neuroblastoma – spiega ancora Avitabile – è un tumore con esordio molto precoce, di conseguenza le cellule da cui è composto hanno avuto poco tempo per sviluppare e accumulare mutazioni. Quindi i bambini con Neuroblastoma sono portatori di mutazioni di rischio ereditate dai propri genitori e di conseguenza geneticamente predisposti allo sviluppo della malattia. Per questo motivo è estremamente importante aumentare la nostra comprensione sulla predisposizione genetica alla malattia. La mia ricerca si basa proprio sullo studio delle alterazioni a carico di geni che possono predisporre al Neuroblastoma. Caratterizzare queste alterazioni nel processo di tumorigenesi – conclude Avitabile –permetterà in futuro di calibrare in modo migliore la terapia, identificando approcci personalizzati, e individuando i potenziali geni associati responsabili della resistenza farmacologica».
Si tratta di una Ricerca fondamentale per il prosieguo della Lotta al Neuroblastoma, un ambito di ricerca in cui Marianna Avitabile si impegna quotidianamente con grande passione, perché ha toccato con mano la sofferenza dei bambini durante il suo corso di studi: «Mentre ero impegnata a conseguire la laurea triennale – conferma la dottoressa – ho svolto servizio di volontariato, con l’associazione ABIO, presso il reparto di oncoematologia del Primo Policlinico di Napoli. Il mio ruolo era semplicemente quello di giocare con i bambini e vederli sorridere, anche quando tutto intorno a loro sembrava così triste, mi faceva stare bene. Per questo motivo ho scelto di aiutarli in modo concreto dedicando i miei studi, e ora il mio lavoro, alla ricerca sul cancro».
Quando toglie il camice Marianna Avitabile è una donna dai molti interessi, ma soprattutto attualmente è una neo mamma: «Da circa 4 mesi, da quando è nata Giulia, la vita mia e di mio marito Mario è completamente cambiata! Dal momento in cui poi ho ripreso a lavorare la mia giornata oscilla tra biberon e ninnenanne, quando sono a casa, e riunioni e esperimenti mentre sono in laboratorio. Anche se il tempo “libero” si è notevolmente ridotto cerco comunque di dedicare ancora qualche momento alle mie passioni: la cucina, il mio piatto forte è il risotto con crema di rucola e pomodorini confit, e i viaggi! In realtà ultimamente riesco a viaggiare solo attraverso documentari o film (sorride, ndr), ma spero un giorno di poter tornare in Giappone, il paese che più mi è rimasto impresso, con una cultura e paesaggi così lontani da quelli cui sono abituata e caratterizzato da una tranquillità, precisione e pulizia che mi hanno davvero colpito».
Speriamo davvero che il sogno di Marianna Avitabile possa avverarsi, e la ringraziamo per l’impegno quotidiano al servizio della Ricerca, la più importante fonte di speranza di vita per i nostri Piccoli Guerrieri!