Cinzia Barberio è un esempio delle nuove leve
Emiliana, molto giovane (deve ancora compiere 20 anni), e una bella storia da raccontare: è Cinzia Barberio, nuova volontaria dell’Associazione Neuroblastoma e impegnata nella sua Reggio Emilia.
Cinzia, anche tu purtroppo hai vissuto direttamente il dramma del Neuroblastoma
Si, da piccola mi sono ammalata anche io; per fortuna ora è solo un “brutto ricordo” che, anche se sono passati già 18 anni, credo abbia ancora il suo peso nella mia vita quotidiana. Non necessariamente questa consapevolezza deve essere intesa in senso negativo, è stato comunque un insegnamento importante. Di fatto quindi conosco l’Associazione ormai da anni, i miei genitori sono sempre stati sostenitori e donatori.
Sei alla tua prima esperienza come volontaria: quali erano i tuoi programmi iniziali, per la distribuzione prima che scoppiasse l’emergenza CO-VID?
Sono diventata volontaria solo quest’anno, da quando ho risposto positivamente a una mail dell’Associazione che proponeva di sostenere la campagna di Pasqua “Cerco un Uovo Amico” sul campo, ovvero attraverso la distribuzione delle uova. Ho scoperto solo in seguito di essere l’unica a Reggio Emilia e mi sono un po’ spaventata, vista la responsabilità di dover gestire tutto in prima persona! Grazie al sostegno delle mie amiche e dei miei genitori mi sono messa comunque subito al lavoro. Prima che scoppiasse l’emergenza i miei piani erano abbastanza chiari: avevo ottenuto uno spazio, il 21/22 marzo, in una delle piazze più frequentate nel centro storico di Reggio Emilia; inoltre avrei potuto usufruire anche dell’ospitalità di un Centro Commerciale nel weekend successivo. Dovendo poi annullare tutto, mi è rimasto solo il “passa parola” e in questo sono stati fondamentali i miei genitori che tra amici e colleghi sono riusciti a raccogliere un buon numero di donatori.
Come ti sei organizzata per cercare comunque di distribuire le uova?
Confesso di essere rimasta un po’ spiazzata dai decreti che hanno sancito la limitazione degli spostamenti e inizialmente ho avuto qualche difficoltà. Anche in questo caso però mi sono rimboccata le maniche e, una volta arrivate le uova a casa mia, ho cercato di fronteggiare la situazione con l’aiuto in particolare di mia mamma, che dovendo comunque dirigersi al lavoro ha potuto distribuire buona parte delle uova, in particolare quelle che erano state ordinate dai suoi colleghi. Ora devo provvedere alla distribuzione di altre uova, impresa non facile anche perchè alcune dovrebbero essere consegnate fuori dal Comune di Reggio Emilia, ma sono fiduciosa di trovare una soluzione!
Cinzia, con la sua giovane età e il suo entusiasmo, è un bellissimo simbolo di speranza per chi quotidianamente è ancora impegnato nella lotta contro il Neuroblastoma, e di solidarietà, per la sua voglia di mettersi al servizio di chi soffre. Grazie!