La dottoressa Diana Corallo è una delle cinque ricercatrici premiate, nei giorni scorsi, all’IRP Citta della Speranza. La dottoressa lavora presso il Laboratorio della Fondazione Neuroblastoma, dove si occupa di sviluppare nuovi modelli preclinici per lo studio della patogenesi Neuroblastoma ed è afferente all’unità di Oncoematologia.
A mettere generosamente a disposizione i premi di ricerca sono state le famiglie di Franco Masello, Andrea Camporese e Stefania Fochesato, che, dal 1994 ad oggi, si sono avvicendati alla presidenza della Fondazione Città della Speranza. La cerimonia di consegna si è tenuta alla presenza della direttrice scientifica, professoressa Antonella Viola, e del sindaco di Padova, Sergio Giordani.
I riconoscimenti sono stati assegnati per valorizzare l’elevata qualità delle presentazioni scientifiche delle cinque ricercatrici e ricordare, al contempo, tre bambini portati via dalla malattia, ma dalla cui triste storia è cresciuta e diventata realtà la speranza nella ricerca.
In particolare la dottoressa Corallo è stata premiata nella categoria Tre migliori poster
Premio “Elisa Camporese” con la dottoressa Elena Mariotto che lavora nel laboratorio di Farmacologia Sperimentale, diretto dal Prof. Gian Pietro Viola e afferente all’unità di Oncoematologia.
È stata inoltre premiata nella stessa categoria con il Premio “Matteo Fochesato” la dottoressa Cristina Calderan. Invece per la categoria Due migliori comunicazioni orali Premio “Famiglia Masello in memoria di Rita Masello e Massimo Zilio” il riconoscimento è toccato alle dottoresse Sonia Giambelluca e Caterina Trevisan.
I premi sono stati attribuiti alle tre migliori comunicazioni scritte e due orali presentate in occasione del primo retreat scientifico organizzato dall’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza a Preganziol (TV) il 6 e 7 aprile scorsi. L’iniziativa ha permesso a tutti i ricercatori di confrontarsi e scambiarsi idee sulle varie linee di ricerca che si stanno portando avanti in IRP. Ampio spazio è stato dato ai giovani e proprio loro hanno potuto concorrere ai premi in palio. Le commissioni giudicatrici hanno valutato la chiarezza espositiva dei loro elaborati, la capacità di rendere fruibile l’argomento anche ai non esperti del settore e la capacità di rispondere alle domande.
Altre informazioni sulle dottoresse premiate
- Dott.ssa Sonia Giambelluca (29 anni, palermitana): lavora nel laboratorio di Pediatric Critical Care, diretto dalla prof.ssa Paola Cogo, e si occupa di sviluppare nuove metodiche per testare l’efficacia di terapie per le disfunzioni respiratorie a carico di neonati nati pretermine, quali la somministrazione di surfattanti esogeni.
- Dott.ssa Caterina Trevisan (26 anni, padovana): lavora nel laboratorio di Ingegneria Tissutale, diretto dalla dott.ssa Martina Piccoli, e nel laboratorio di Cellule Staminali e Medicina Rigenerativa, diretto dalla dott.ssa Michela Pozzobon, e si occupa di sviluppare nuovi materiali biologici a partire da matrici decellularizzate per riparare gravi difetti congeniti quali l’ernia diaframmatica.
- Dott.ssa Elena Mariotto (31 anni, trevigiana): lavora nel laboratorio di Farmacologia Sperimentale, diretto dal Prof. Gian Pietro Viola e afferente all’unità di Oncoematologia, e si occupa in particolare di studiare l’effetto antiproliferativo di un nuovo composto di cui è stata dimostrata una potente attività antiproliferativa in diverse linee cellulari tumorali.
- Dott.ssa Cristina Calderan (32 anni, trevigiana): lavora nel laboratorio di Genetica Clinica, diretto dal Prof. Leonardo Salviati, e si occupa di identificare nuove mutazioni a carico del gene ACTA2, associate ad alcune forme genetiche di aneurisma dell’aorta toracica.
Nella foto: La dottoressa Diana Corallo, seconda da sinistra, con le altre ricercatrici premiate