In ricordo del piccolo Leonardo

Da Mirandola, nel Modenese, la testimonianza di una madre e la solidarietà in aiuto alla ricerca

Mirandola (Modena), 5 giugno 2024 – La via della solidarietà “per sentirmi utile, per aiutare altri bambini, un modo per andare avanti”: Giulia Tetta racconta il suo bisogno di sostenere la ricerca scientifica dopo l’esperienza di malattia di suo figlio Leonardo, scomparso a gennaio del 2023 per un tumore cerebrale, il glioblastoma. Un’esperienza arrivata all’epilogo con spiazzante rapidità, interrompendo quasi di colpo i sogni del bambino e la grande passione per il calcio “che aveva nel sangue come suo padre”.

Dallo slancio solidale di questa madre, la voglia di saperne di più sull’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma, impegnata a promuovere la ricerca sul neuroblastoma e sui tumori cerebrali pediatrici. Da qui l’idea di un torneo di calcio come opportunità per aiutare i progetti scientifici sostenuti dall’associazione: un evento calcistico concretizzato nel mese di maggio a Mirandola, nel Modenese, con una giornata clou, il 4 maggio, per un memorial dedicato a Leonardo Lugli con protagonisti bambini della categoria “Primi Calci” e una lotteria come occasione di raccolta fondi per la ricerca.

Un’iniziativa realizzata grazie all’organizzazione della Mirandolese Folgore Club, la squadra di Leonardo. E con la partecipazione attiva di tanti “pezzi” di comunità. Come quando a Mirandola, nei giorni dell’ultimo saluto a Leo, tanti palloncini sono volati in cielo per il piccolo campione cui è stato dedicato un campo sportivo in suo nome.

Esempi di vicinanza arrivati anche dal limitrofo comune di Medolla con l’iniziativa “La notte degli gnomi di Leo”: evento promosso dall’associazione di madre e padri “Scuola Viva” in collaborazione con il creativo Roberto Taormina e su impulso di un assessore del Comune per una raccolta fondi servita a dotare la scuola primaria “Iqbal Masih”, la scuola di Leonardo, di uno spazio verde con finalità didattiche intitolato in ricordo del bimbo.

Segni di solidarietà testimoniati da questa madre che nel raccontare torna indietro nel tempo. E si ritrova a pensare a quando, diversi anni fa, si è vestita da Babba Natale per le bambine e i bambini seguiti al “Gaslini” di Genova: momenti indimenticabili e commozione pensando ai genitori conosciuti in ospedale. Una dimensione che più tardi Giulia Tetta vivrà sulla propria pelle con un dramma arrivato come un fulmine a ciel sereno. La vita di una madre che adesso, anche per il bene del fratellino più piccolo di Leonardo, va avanti con amore, per amore, nonostante tutto.

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di Francesco Ciampa, giornalista, ufficio stampa Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma