Nessuno mi capisce! Un Tumore è una incompresa cellula ribelle
Finalmente siamo arrivati all’epilogo della nostra rubrica, dove useremo tutti i concetti illustrati nei mesi passati per spiegare in parole semplici cos’è e come nasce un tumore.
Finora abbiamo visto che
- Siamo organismi molto complessi, composti da milioni di miliardi di cellule.
- Queste cellule sono governate dall’informazione contenuta nel nostro DNA e azionate dalle instancabili proteine.
- Esse agiscono indipendenti in molte decisioni durante la loro vita, ma giocano benissimo anche di squadra assieme a moltissime altre cellule nel nostro corpo.
- Ogni cellula fa parte di uno specifico organo o tessuto, con specifici ruoli e funzioni di cui ogni cellula “prende coscienza” durante il suo sviluppo, ed esistono moltissimi tipi diversi di cellule.
- Tutto questo a partire da una singola cellula fecondata che origina l’embrione di un nuovo bambino nel grembo materno.
A guardarlo così nella sua totalità, questo processo è incredibilmente complicato e delicato, e non ci deve sorprendere che qualcosa, a volte, possa andare storto. Questo errore può significare la nascita di una cellula “ribelle”, che non si comporta come le altre; quella che noi chiamiamo una cellula tumorale.
Tutti i tumori hanno una fortissima causa genetica, il che significa che sono originati da mutazioni che li fa “comportare” in maniera non convenzionale, e che spesso può far male al nostro stesso organismo. Queste mutazioni possono essere presenti sin dalla nostra nascita (ereditarie), o, nella maggior parte dei casi, sono eventi sporadici dovuti principalmente a cause esterne, come inquinamento, abitudini alimentari, fumo, radiazioni e molte altre… A volte persino infezioni, specialmente virus, possono modificare il nostro DNA e causare tumori.
Immagine realizzata con Biorender
Una cellula tumorale non obbedisce più alle regole di collaborazione e di pace pubblica, e comincia a comportarsi in modo indipendente. Insomma, diventa una cellula ribelle!
E’ vero che, come abbiamo visto nel precedente articolo, quando una cellula media è sottoposta ad una situazione che potrebbe comportare un rischio per le cellule circostanti, essa stessa può “autodistruggersi” in un gesto eroico di suicidio programmato. Tuttavia in rari casi anche questo meccanismo di sicurezza può fallire, e se ciò accade, la cellula non ha altre opzioni che continuare a vivere sotto le nuove istruzioni dettate dalla sua nuova sequenza genomica.
Spesso la prima cosa che una cellula tumorale fa, è cominciare a dividersi e produrre sempre più cellule del suo stesso tipo fino a formare il vero e proprio tumore: un gruppo di cellule tumorali con un certo tipo di caratteristiche in comune. Queste cellule continuano a dividersi molto velocemente, spesso senza alcun limite, aumentando il rischio di ulteriori mutazioni, e portando il tumore ad evolvere nel tempo! Se questo gruppo di cellule, non fa altro che crescere e restare nel tessuto originario, si parla di tumore benigno, il tumore se ne sta lì, non fa né bene né male. Se però il tumore è “molto ribelle”, spesso “non si accontenterà” di restare e basta, ma comincerà a muoversi, crescendo ed infiltrando i tessuti circostanti. Questo nel tempo può causare malfunzionamento dei tessuti invasi, ed allora si parla di tumore maligno; è qui che la pericolosità del tumore si fa viva.
In casi specialmente aggressivi, alcune cellule di un tumore maligno possono avviare “un’esplorazione” nella circolazione sanguigna ed “atterrare” in un nuovo tessuto molto lontano dal posto di partenza. Una volta “atterrati”, potranno creare un tumore secondario, proprio come un seme portato dal vento può germinare e far crescere una nuova pianta. Questo fenomeno viene chiamato metastasi.
Incredibilmente, le cellule tumorali possono convertirsi da ribelli a “dittatori”, in grado di controllare ed influenzare l’ambiente attorno a loro secondo i loro interessi. Per esempio, molti tumori possono “obbligare” la crescita di nuovi vasi sanguigni per portare cibo e ossigeno direttamente a casa loro. Quasi l’equivalente di andare a casa di un conoscente non invitati; vivere lì ed invitare sempre più amici, svuotare la dispensa ed obbligare i proprietari della casa a portarti di continuo nuovo cibo da asporto da tutti i ristoranti nei dintorni!
Per concludere, quello di cui ci dobbiamo dar conto, è che il tumore è una malattia estremamente variegata e complessa, che non può quasi mai essere considerata una sola famiglia, sia per le conseguenze per l’organismo che per i suoi trattamenti. Questo rende il tumore una della malattie più difficili da studiare e curare! Perchè vi chiederete? Basti pensare, a quanti tipi di cellule diverse esistono nel nostro corpo! Ognuna di queste può, nelle giuste condizioni, originare un tumore! E quante mutazioni diverse possono avvenire nel nostro DNA che potrebbero sconvolgere le nostre cellule? Infinite! Una combinazione così alta di tipi diverse di cellule e mutazioni, generano un’infinità di possibili tumori, ognuno con caratteristiche particolari.
Marco Dalla Vecchia