Tumori cerebrali pediatrici: “lente” sul progetto PENSIERO
Intervista con la coordinatrice nazionale, Manila Antonelli.
Roma, 7 aprile 2023 – La centralizzazione dei dati riferiti ai tumori cerebrali pediatrici al fine di mettere insieme informazioni e conoscenze condivise dalla comunità medico-scientifica: tutto ciò, per il miglioramento delle diagnosi e delle cure. Si tratta, ad esempio, del progetto PENSIERO di cui oggi, sulle orme del professore Felice Giangaspero, è coordinatrice nazionale Manila Antonelli, professore associato di Anatomia patologica al dipartimento di Scienze radiologiche oncologiche e anatomo patologiche dell’Università “La Sapienza” di Roma e dirigente medico al policlinico “Umberto I” di Roma.
Dottoressa Antonelli, cos’è il progetto PENSIERO e quali risultati ha portato in termini di capacità di diagnosi e di conoscenza dei tumori cerebrali pediatrici?
“Il progetto PENSIERO è un progetto che ha permesso di realizzare e sostenere nel tempo la centralizzazione istologica dei tumori pediatrici del Sistema Nervoso Centrale (SNC). La necessità di centralizzare tali tumori dipende dalla necessità di avere diagnosi sempre più accurate in tumori che sono rari, e caratterizzati da un’eterogeneità istologica e molecolare da cui dipende il loro comportamento clinico. Da qui l’importanza di avere diagnosi accurate ed omogenee per la definizione di un piano terapeutico adeguato.
La revisione istologica centralizzata ha permesso negli anni la realizzazione di trial clinici nazionali e internazionali i cui risultati hanno permesso non solo di dare un trattamento adeguato ai pazienti includibili nel protocollo, ma anche ai pazienti fuori protocollo, che beneficiano della qualità delle indagini effettuate”.
Quanti e quali centri sono coinvolti nel processo di centralizzazione?
“Il progetto di centralizzazione nasce in modalità spontanea nel 2007 grazie alla volontà di un gruppo di neuropatologi e neuro-oncologi coinvolti del trattamento dei tumori cerebrali in età pediatrica. La nascita del progetto è stata possibile grazie al finanziamento e alla fiducia della Fondazione Italiana per la lotta al Neuroblastoma. Da allora i principali centri italiani coinvolti hanno partecipato al processo di centralizzazione istopatologica che ad oggi anche con l’appoggio e il sostegno dell’AIEOP include i centri di neurochirurgia e di neurooncologia quali, Roma (Policlinico Umberto I quale centro di coordinamento nazionale per la centralizzazione istopatologica), Roma (Ospedale pediatrico Bambino Gesù), Milano (Istituto Nazionale Tumori), Napoli (Santobono Pausilipon), Bari (Policlinico), Catania (G.Rodolico – San Marco), Firenze (Meyer), Bologna (Sant’Orsola), Padova (Policlinico Universitario), Verona (Policlinico Universitario), Modena, (Policlinico Universitario), Vicenza (Policlinico Universitario), Torino (Città della Salute e della Scienza), Genova (Gaslini)”.
Quali sono gli obiettivi di breve, medio e lungo periodo?
“Le valutazioni centralizzate, sia di tipo istopatologico che bio-molecolare hanno permesso, non solo di dare un trattamento adeguato ai pazienti che sono includibili nei trial clinici, ma anche a tutti i bambini non inclusi che si avvalgono della qualità del percorso diagnostico terapeutico.
Un’altra considerazione molto importante riguarda la possibilità di accedere a questo percorso da parte di tutti i bambini che vengono operati ad esempio in urgenza, in struttura periferiche che non fanno parte del network multidisciplinare pediatrico. La centralizzazione istopatologica del tumore permette di garantire l’avvio di un percorso che garantisce al bambino trattamenti omogenei ai fini diagnostici e terapeutici. L’obiettivo di tutti gli specialisti coinvolti nel trattamento di bambini affetti da tumore cerebrale è quello che tutti i piccoli pazienti operati per tumore cerebrale vengano trattati in modo multidisciplinare grazie a figure professionali esperte e dedicate e in stretta collaborazione”.
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di Francesco Ciampa, giornalista, ufficio stampa Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma