Il piano strategico della Fondazione Neuroblastoma e un nuovo bando per la ricerca scientifica

Genova, 4 marzo 2024 – Dal 2025 si parte con “importanti investimenti in ricerca di eccellenza, innovativa e originale, sostenendo giovani ricercatori e neo laureati, specializzandi e specializzati per dare continuità a quanto fatto in trent’anni, ma soprattutto per capitalizzare i risultati fino ad ora ottenuti ed in tempi brevi trasformarli in cure efficaci e risolutive per i piccoli pazienti”: un obiettivo deciso dal Consiglio di amministrazione della Fondazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma e scritto nero su bianco nel Piano strategico 2024-2028 messo a punto dalla stessa Fondazione in sinergia con l’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma.

  • Nelle aree di attenzione per la ricerca sul neuroblastoma e sui tumori cerebrali pediatrici rientra l’immunoterapia per aiutare il sistema immunitario a difendersi dal tumore. Uno dei filoni su cui si punta è quello basato sull’impiego di cellule Car-T e di cellule Car-NK, cioè di particolari linfociti (cellule del sistema immunitario) prelevati dalla persona con tumore e modificate in laboratorio per essere poi re-infuse in quella stessa persona. L’altro ambito di interesse riguarda gli anticorpi monoclonali legati a sostanza citotossica: sono gli anticorpi coniugati, gli ADC, Antibody-drug conjugates, farmaci coniugati a un anticorpo per un intervento mirato e al contempo efficace sulle cellule tumorali. Si tratta di meccanismi volti a mettere insieme sia la capacità del farmaco citotossico di intervenire in modo potente (anti-tumorale) sulle cellule, sia la capacità dell’anticorpo di agire in modo selettivo, lì dove serve, sulle cellule malate, per ridurre la tossicità farmacologica e aumentare l’efficacia della terapia secondo una medicina sempre più “di precisione”; ciò facendo leva, inoltre, sulla capacità dell’anticorpo di attivare le cellule del sistema immunitario.
  • Nel piano si guarda inoltre con interesse ai vaccini anti-tumorali, ma anche ai progetti per l’individuazione di nuovi “bersagli terapeutici” al fine di agire in modo mirato sulle alterazioni legate allo sviluppo del tumore.
  • Centrale l’oncogenomica e dunque lo studio dei geni e delle loro mutazioni come “spie” dei tumori e del loro sviluppo per agire su specifici “bersagli” e in modo personalizzato, su misura di ogni paziente.

Da qui la definizione di un bando appena lanciato dalla Fondazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma con l’obiettivo di selezionare progetti capaci di arrivare nel breve-medio periodo alla fase clinica, dunque oltre la sperimentazione in laboratorio, per l’individuazione di nuovi farmaci. Il tutto, come si sottolinea nel piano strategico, “privilegiando una logica di collaborazione multicentrica”: ciò, in linea con il valore della rete tra i centri di ricerca e clinici promosso dalla fondazione sin dalla sua costituzione nel 1998 come ramo scientifico dell’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma.

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di Francesco Ciampa, giornalista, ufficio stampa Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma