Il valore della ricerca dopo la malattia: la testimonianza di un padre

Da Ferrara l’impegno di Marco Romani, papà di Vittoria, in aiuto all’associazione del “Bambino con l’imbuto”

Ferrara, 30 gennaio 2024 – Marco Romani, 39 anni, ingegnere, di Ferrara, è il papà di Vittoria. Sua figlia, cinque anni a febbraio, è sopravvissuta a una grave forma di neuroblastoma diagnosticato all’età di nove mesi. La bambina è stata curata al “Gaslini” di Genova dove oggi viene ancora seguita con controlli periodici anche con l’obiettivo di prevenire effetti a distanza legati alle terapie pregresse e migliorare per quanto possibile la qualità di vita. Per questo padre, il sostegno alla ricerca scientifica è dunque importante sia “per aumentare le possibilità di sopravvivenza” delle bambine e dei bambini in cura, sia per il “dopo”, per chi nel lungo periodo ha superato il tumore: “La ricerca – dice infatti Marco Romani – deve servire anche a trovare terapie meno invasive per evitare eventuali problemi a lungo termine”.

Da qui la scelta di aiutare la ricerca promossa dall’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma. Le uova di Pasqua del “Bambino con l’imbuto” saranno infatti in piazza nel periodo di festa davanti alla chiesa di San Martino, frazione di Ferrara, grazie all’impegno di Marco Romani e del gruppo parrocchiale. Un appuntamento solidale che si rinnova come da consuetudine e a cui si aggiunge sempre la catena solidale delle persone vicine a questo padre e alla madre di Vittoria, Caterina Montanari, 37 anni, infermiera: colleghe e colleghi, amiche e amici, famigliari pronti a fare la propria parte per Pasqua come per Natale.

La forza delle relazioni e della comunità per affermare il valore della ricerca come strumento per nuove prospettive di vita.

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di Francesco Ciampa, giornalista, ufficio stampa Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma