Sarah, storia di una sopravvissuta al Neuroblastoma

Un messaggio di rinascita e solidarietร . La voglia di testimoniare speranza

Sarah Salsiccia sopravvissuta Genova, 24 novembre 2021 โ€“ Sarah, trentasette anni, romana, torna a quando aveva soltanto undici mesi per raccontare la sua infanzia segnata dal Neuroblastoma. Il suo โ€œtrenoโ€ dei ricordi fa tappa allโ€™ospedale โ€œGemelliโ€, allโ€™intervento chirurgico effettuato nonostante il freddo calcolo delle probabilitร : solo lโ€™1% di sopravvivenza per questa bambina oggi donna con โ€œuna vita normaleโ€, madre di tre figlie, un lavoro alle Poste come esperta in gestione dei rischi, prossima alla seconda laurea e con la voglia di testimoniare la sua uscita dal tunnel della malattia.

Questo viaggio della memoria ripercorre le vie di una graduale โ€œconsapevolezzaโ€ fino al punto in cui le cicatrici โ€œper cui provavo vergogna sono diventate un punto di forzaโ€. Sono i segni della malattia che per lei pesavano come macigni nonostante per gli altri passassero inosservati; tracce di un dolore che oggi Sarah Salciccia riabilita attraverso la forza della parola per lanciare il suo โ€œmessaggio di rinascita e speranzaโ€.
Il suo รจ un percorso dโ€™infanzia e gioventรน fatto di visite di controllo, del timore poi sfumato di non poter diventare madre, della โ€œvergogna di una bambina che indossava il costume intero per non mostrare le cicatrici sulla panciaโ€: difficoltร  superate โ€œforse perchรฉ farlo era un percorso obbligatoโ€, โ€œforse perchรฉ tra un day hospital e lโ€™altro mi sono resa conto di quanto sono stata fortunataโ€. โ€œMi sono sentita una miracolataโ€, diceSarah Salsiccia testimonianza Sarah pensando al grande fardello lasciato ormai alle spalle.

โ€œIl mio caso – spiega – รจ stato studiato sia al Gemelli che allโ€™estero e spero di essere stata inconsapevolmente utile alla ricercaโ€; allo stesso tempo โ€œmi auguro di essere utile adesso, con consapevolezzaโ€, aggiunge in relazione al suo appello per dire che โ€œla ricerca va invogliataโ€ e per spiegare la decisione di entrare in contatto con lโ€™Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma. โ€œIn un momento di pace con me stessa – prosegue Sarah – ho inviato allโ€™associazione un messaggio su Facebookโ€: la scelta di raccontarsi โ€œper sarah salsiccia figlieregalare alle persone un poโ€™ di positivitร  e speranzaโ€. Un modo per testimoniare il suo esserci come quando prima della pandemia lei e altre due mamme hanno promosso sul campo, a Roma, la vendita di uova pasquali nellโ€™ambito della campagna โ€œCerco un Uovo Amicoโ€, iniziativa di raccolta fondi in aiuto alla ricerca portata avanti ogni anno dallโ€™associazione in linea con la tradizionale campagna di Natale.

Tra un aneddoto e lโ€™altro, Sarah si sofferma piรน volte sul concetto di โ€œnormalitร โ€. A parte le visite di controllo e โ€œqualche malessere forse dovuto alla chemio, la mia รจ stata unโ€™infanzia normale; i miei genitori – scandisce – non mi hanno mai ovattata piรน del necessarioโ€; โ€œho fatto anche karate a livello agonisticoโ€, dice con tono lieto e orgoglioso. Il pensiero poi approda ancora allโ€™ospedale Gemelli, dove รจ tornata per donare i giochi che furono delle sue figlie: la solidarietร  verso โ€œi bambini che sono e dovrebbero essere la parte piรน viva della societร โ€.
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A cura di Francesco Ciampa, giornalista, ufficio stampa Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma.