In ricordo di Gian Paolo Tonini, pioniere della ricerca

Gli studi innovativi sul Neuroblastoma, la visione di scienziato aperto alla collaborazione internazionale, il nodo italiano delle risorse, il ruolo delle associazioni

Dottor Tonini e la PresidenteGenova, 28 settembre 2022 – Il mese di gennaio dell’anno 2022 resta indelebile per la storia dell’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma e per la Fondazione che ne rappresenta il ramo scientifico. In quel mese muore Gian Paolo Tonini, biologo e ricercatore riconosciuto dalla comunità scientifica internazionale per i suoi preziosi contributi allo studio del neuroblastoma.

Un profondo sentimento di affetto nelle parole della presidente dell’associazione del “Bambino con l’imbuto”: “Un altro pezzo della storia della ricerca se ne va”, dichiara il 28 gennaio scorso Sara Costa per condividere attraverso i media la sua stima e vicinanza umana per Tonini, “un punto di riferimento” per la scienza e come scrittore di romanzi; uno “scienziato la cui mente brillante riconosciuta in tutto il mondo ha sempre visto ‘oltre la siepe’ e che ha fatto della ricerca scientifica sul Neuroblastoma la sua missione di vita”.

Gian Paolo Tonini, già vicepresidente della Fondazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma, manca alla nostra associazione e alle donne e agli uomini di scienza che lo hanno visto in campo.

Una mancanza divenuta presenza ancora viva per un operato utile ai posteri: “Gian Paolo Tonini – sono ancora le parole della presidente Costa – lascia una eredità scientifica di alto livello che ora tutti i giovani ricercatori impegnati sul Neuroblastoma e sui Tumori solidi pediatrici possono far vivere continuandone gli studi”. “Ricordo ancora – aggiunge – quando nel 1994 ci siamo conosciuti e mi ha detto ‘dobbiamo costituire il Laboratorio della Associazione, un laboratorio che diventerà il punto di riferimento internazionale sul Neuroblastoma’. E così è stato da Genova a Padova e ovunque”.

Ecco dunque il fatto “naturale”, prevedibile: da Nord a Sud e oltre i confini nazionali a ricordare Tonini all’indomani della sua morte. Ad esempio, dalla “Città della Speranza” di Padova dove per cinque anni, dal 2013, è stato direttore del Laboratorio della Fondazione Italiana per Lotta al Neuroblastoma, ne sottolineano il lavoro in continuità con quanto fatto al Gaslini di Genova “studiando l’attività genomica del tumore e nuovi farmaci per combatterlo”.

Un “laboratorio” che dopo l’esperienza padovana continua a esistere sotto forma di progettualità allargata a una rete di centri d’eccellenza italiani già consolidata nel tempo. Un insieme di centri con protagonista anche il Sud più innovativo come il CEINGE di Napoli, tra i promotori di un convegno nella città partenopea sulle novità della ricerca dedicata al neuroblastoma; evento che per l’edizione del 2022 nasce proprio in memoria del professor Tonini.

La figura di questo scienziato rappresenta bene lo spirito di cooperazione in ambito non soltanto nazionale, ma anche internazionale: a dimostrarlo, tra l’altro, i tanti messaggi di cordoglio di ricercatrici e ricercatori della SIOPEN, Società Internazionale di Oncologia Pediatrica per il Neuroblastoma.

Del resto, è lo stesso Tonini a esaltare il ruolo di un approccio alla ricerca basato sullo scambio di conoscenze tra i paesi del mondo. Lo fa ad esempio in un suo articolo per il nostro periodico di informazione di giugno 2017: “È importante da subito sottolineare – scrive – che anche per la cura del Neuroblastoma si è avuta una globalizzazione. Oggigiorno, infatti, i protocolli terapeutici in Europa sono uniformi per tutti i paesi UE e sono sotto l’egida della SIOPEN”.

Giampaolo Tonini foto

Di più: “Oggi – dice il ricercatore – si tende a unificare i protocolli SIOPEN con quelli del COG (Gruppo Cooperativo Oncologico americano). Tutto questo – sostiene – dà una grande opportunità per una cura internazionale del Neuroblastoma”.

I vantaggi di fare squadra sono al centro dei pensieri di Tonini. In un suo articolo per nostro periodico di giugno 2019 scrive quanto segue: “Il primo scopo dei protocolli europei è stato quello di promuovere un trattamento omogeneo del Neuroblastoma così da assicurare una terapia uguale al paziente nei vari paesi europei”.

E ancora: “Il vantaggio dell’uso dei protocolli comuni europei è stato quello di aumentare il numero di casi osservati e quindi di avere maggiori informazioni per lo sviluppo di nuovi trattamenti farmacologici”. Aspetti che lo inducono a considerare “importante” la più recente collaborazione del gruppo di ricerca europeo con quelli americano e australiano. Una visione aperta al mondo che lo induce a guardare anche alla Cina coi suoi “molti progressi” scientifici e a pensare che “il prossimo passo sarà quello di collaborare con i colleghi cinesi”.

Lo scienziato si sofferma inoltre sul ruolo dell’Italia in questo panorama internazionale. A tal proposito, torna la sua analisi pubblicata sul nostro periodico di giugno, anno 2017. Un esempio tra i diversi citati nel testo riguarda proprio l’apporto di Tonini: “L’Italia ha contribuito notevolmente alla diagnostica avanzata del Neuroblastoma. Dal 1984, quando il sottoscritto ha iniziato a valutare l’amplificazione dell’oncogene MYCN nel tumore, e grazie al contributo della Fondazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma, i piccoli pazienti italiani hanno avuto un inquadramento diagnostico eccellente”.

“La ricerca – si legge ancora nell’articolo – nel nostro paese non è da meno rispetto a quella di altri stati d’Europa o di paesi come gli Stati Uniti e il Giappone”. Ed ecco il nodo delle risorse economiche: “Il fattore limitante per i gruppi italiani resta sempre quello finanziario”.

Un aspetto, quello finanziario, ribadito nell’intervento di Tonini per il nostro periodico di giugno 2019. Una riflessione che fa il paio con l’importanza del ruolo delle associazioni nel contesto italiano: “Bisogna evidenziare – scrive – che nazioni come Stati Uniti, Giappone, Germania e Francia hanno molte più risorse finanziarie da destinare alla ricerca sul Neuroblastoma rispetto a paesi come il nostro dove, invece – rimarca il professore -, sono le Associazioni di volontariato a fare la differenza. Il contributo delle ONLUS – conclude – è di fondamentale importanza per il sostegno alla ricerca scientifica italiana”.
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di Francesco Ciampa, giornalista, ufficio stampa Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma